Eva Riccobono a Grazia: “oggi è un lusso poter stare con i propri figli”

Eva Riccobono è la protagonista del nuovo numero di Grazia, il magazine diretto da Silvia Grilli, in edicola e su app da oggi, con un’intervista e un servizio fotografico esclusivi.

La modella e attrice sulle pagine della rivista parla della sua vita: dall’adolescenza da “maschiaccio” al giorno in cui un grande fotografo le spalancò le porte della moda, dal matrimonio (quasi) segreto con il produttore musicale Matteo Ceccarini, alla decisione di allontanarsi dalle passerelle quando sono nati i suoi due bambini Leo e Livia.

“Ho letto nei libri di psicopedagogia che i primi 36 mesi di vita sono cruciali per un bimbo. Ora comincio ad annusare un po’ nel mondo del lavoro. Ma fino ad oggi avevo solo voglia di stare con loro, la più bella cosa della mia vita: è un lusso, oggi, poter stare con i figli quanto lo desideri. A me, poi, è venuta la mammitudine, sindrome su cui ho anche scritto un libro. I sintomi? Se ti stacchi dai figli stai male, se li affidi a una tata stai male. Se fai loro il bagnetto vai in estasi. Io ho deciso di vivere questa malattia. E dico alle donne “colpite” di non avere sensi di colpa”.

All’apice del successo, a 26 anni, Eva ha smesso di sfilare: “Non ce la facevo più, mi sentivo troppo sola nel mio girovagare per il mondo. Ero infelice, drammatizzavo ogni piccolo rifiuto o inciampo. Anche se filava tutto liscio, mi pesava tutto. Così, proprio nella stagione 2003/2004 in cui avevo fatto 13 sfilate a Milano, dissi basta. Continuai con le campagne pubblicitarie: sono meno stressanti. La moda mi aveva fatto fare pace con il corpo, ma avevo bisogno dello step successivo per fare pace con il mio spirito”.

Sulle ultime passerelle milanesi sono state applaudite top model 40/50enni, da Naomi Campbell ad Amber Valletta a Eva Herzigova, ma vedere la moda più inclusiva non le ha fatto venire voglia di tornare a sfilare: “Me lo hanno proposto, ma ho detto no: troppo giovane per fare la modella vintage! Scherzo. Magari in futuro dirò sì a una sfilata legata a un singolo brand. Per quanto riguarda la moda, anche lei funziona a mode. Ma l’inclusività, messaggio per cui i corpi sono unici, ognuno con la sua età e la sua bellezza, funziona da un po’, non è più un vezzo passeggero. Si tratta di un reale e duraturo cambiamento della società. Fa bene anche al mercato”.

L’intervista e il servizio fotografico integrali sono sul nuovo numero di Grazia, in edicola e su app da oggi, giovedì 4 aprile.